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Ilaria Orlandini

9 reviews on 1 places
Gioiello nascosto di Salerno! Purtroppo è aperta solo la domenica mattina, e SOLO grazie ai volontari del Touring Club e alla buona volontà di alcuni abitanti del quartiere, che si impegnano a tenerla pulita (guardate le foto che testimoniano - all'interno - lo stato in cui versava fino a qualche anno fa). Si tratta di due chiese in una, o meglio, di tre. Sì, perché siamo di fronte ad uno degli edifici di culto più antichi di Salerno, nonché uno dei rari che conserva tracce di affreschi Longobardi. Ma andiamo con ordine: su un preesistente edificio romano, forse delle terme, venne costruita una piccolissima cappella stranamente orientata con abside a nord e ingresso a sud, forse proprio per sfruttare le preesistenze murarie. A questo periodo, intorno al X secolo, risalgono alcuni degli affreschi ancora visibili nell'attuale cripta. Nel corso del 1200, per motivi sconosciuti, la cappella venne ingrandita e le fu cambiato l'orientamento, che coincide con quello attuale. A questa seconda fase corrispondono altri affreschi, meglio conservati, con figure di santi, tre dei quali leggibili. Passato un altro secolo, questa cappella fu trasformata in cripta, dal momento che venne edificata l'attuale chiesa superiore, e adibita a sepolcreto. Di questo ambiente inferiore si perse poi la memoria, fino a tempi assai recenti. Anche la chiesa superiore non è priva di fascino, con belle colonne di recupero e due lacerti di affreschi con un Cristo molto espressivo ed una Maddalena ridotta a fantasma. I volontari organizzano qui eventi di vario genere, nella speranza che il quartiere ed i salernitani si riapproprino di questo luogo, un po' dimenticato perché non vi si celebra messa, ma INTERESSANTISSIMO da un punto di vista storico/artistico. PS: lo strano nome della chiesa, Santa Maria de Lama, deriva dal torrente Lama, che ancora oggi scorre sotto il manto stradale.
Voluta nel 1782 da Ferdinando I, la biblioteca Bombace (intitolata negli anni 2000 all'assessore omonimo per i beni culturali), assolve ancora oggi la sua primigenia funzione. È possibile visitarla gratuitamente, chiedendo al personale all'ingresso, oppure in occasione di mostre temporanee o eventi come la via dei Tesori. Molto bello è il chiostro, con due ordini di logge a tutto sesto, al di sotto del quale è stato ricavato un rifugio antiaereo. Degno di nota anche lo scalone monumentale che conduce al piano superiore, dove ci sono le sale di lettura e consultazione. Essendo l'edificio ricavato all'interno del più vasto complesso dei Gesuiti, alcuni soffitti sono ancora pregevolmente affrescati!
Luogo magico! Uno dei più bei cimiteri monumentali italiani, al pari di quello genovese di Staglieno! Dopo il 'restauro' di agosto 2018, il cimitero si presenta oggi ben pulito e curato, al contrario di quanto letto in parecchie altre recensioni. È meraviglioso vagarvi senza meta, lasciarsi attrarre dalle cappelle gentilizie costruite dal tardo 700 in poi! L'estro e la creatività impiegate nella loro erezione lasciano letteralmente a bocca aperta: templi in miniatura, mosaici, cupole arabeggiati, costruzioni neogotiche o in stile liberty, persino geroglifici e palme egizie! Questo e' ciò che si erge tutt'intorno, accanto a monumenti celebrativi di ogni genere! Lasciatevi affascinare dalla commistione di diversi stili, dalle palme e delle piante che crescono tra le lapidi! Alzate la testa per vedere le cupole maiolicate oppure quelle ad imitazione delle celebri chiese palermitane come San Giovanni degli Eremiti o la Martorana, poi abbassate lo sguardo e scoprirete che il cimitero continua sotto di voi, con lucernai che lasciano intravedere file di loculi sottostanti le tombe terragne! Il colpo d'occhio è un horror vacui, sembra che tombe, lapidi, cappelle e monumenti siano cresciuti gli uni accanto alle altre fino ad esaurire ogni spazio libero! Un'atmosfera magica! Da visitare assolutamente! Meravigliosa la chiesa normanna, con le sue linee severe e le 3 absidi decorate! Sul retro, le scale del sacrario si perdono sottoterra! Si tratta di un luogo di grande suggestione, lontano dal circuito turistico ed ingiustamente poco valorizzato, ma che racconta, attraverso le sue sculture, la società palermitana dal 700 ad oggi!
Si visita con il biglietto da 30 euro che consente di vedere l'acropoli e le 2 Agorà. Non trovandosi proprio nel centro, rimane un po' fuori dal circuito turistico. I reperti qui rinvenuti, di enorme valore storico-artistico, sono conservati al Museo Archeologico, e non nel piccolo museo qui presente, che comunque contiene anch'esso opere interessanti (come un bellissimo toro in marmo). Dall'alto, e quindi da fuori (senza pagare il biglietto) si ha un visuale più completa sulla via Eleusina, sulle Mura di Temistocle e, in generale, sugli edifici di questo "cimitero". In realtà definirlo cimitero è riduttivo, perché qui si trovavano diversi edifici civili, nonché una delle porte di accesso alla città, ricavata nelle mura erette dopo la sconfitta degli ateniesi nella III guerra contro i Persiani. Il nome Ceramico sembra che derivi dalla numerose botteghe di ceramisti qui presenti. Da evitare nelle ore più calde. Non c'è un bar, ma solo un distributore di acqua all'inizio del percorso.
Chiesa di grandi dimensioni a 10 minuti dal Duomo. Edificata del IV secolo ha subito numerosi rifacimenti che oggi la rendono un edificio dalla facciata settecentesca e dall'interno seicentesco. Premesso che ha urgente bisogno di manutenzione, la chiesa è potenzialmente sarebbe molto bella. Oggi è gestita dalla comunità filippina che consente l'accesso gratuito sia alla basilica, sia all'adiacente santuario di San Bernardino alle ossa. Un documento di archivio recentemente scoperto, ha portato alla luce il fatto che il Caravaggio venne battezzato in questa chiesa, e quindi probabilmente nacque a Milano e non nella cittadina di Caravaggio, da cui prese il nome.