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GIANCARLO VIOLINI
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Già Selva dei Cappuccini (sec. XVI), l’area di un ettaro che occupava la zona della collina chiusa tra le mura che corrono da Porta sant’Antonio fino al torrione soprastante Porta Nuova, con l’Unità d’Italia passò al Demanio dello Stato e poi al Municipio, che nel 1881 ne approvò la trasformazione in «Pubblico Giardino». L’inaugurazione ebbe luogo il 12 novembre 1882, in occasione delle festività per il settimo centenario della nascita di san Francesco. Nel 1903 fu dedicato alla regina Margherita in visita ad Assisi, anche se tutti continuarono a chiamarlo «Pincio» come il Parco di Villa dei Pinci a Roma. In quel periodo fu realizzato in terracotta il «Monumento al cane», attribuito allo scultore assisano Colombo Graziani (1875-1922), al cui basamento è scolpito il distico latino tradotto dallo scrittore Anton Francesco Grazzini detto “Il Lasca” (1503-1584) che così suona: «Latrai a ladri ed agli amanti io tacqui / onde a Messere ed a Madama piacqui».
L’ingresso si apre con una scalinata, alla cui base sono posti due leoni in terracotta. Troneggiano fieramente e mostrano a chi entra lo stemma della città «cruce et leone», che tengono fra le loro possenti zampe, volendo significare la grandezza della citta di Assisi. Frammenti di colonne romane abbelliscono il tutto. La maggior parte dei manufatti è realizzata con materiale roccioso in pietraspugna.
Nel Parco sono presenti molte varietà di alberi: leccio, roverella, corbezzolo, orniello, lauroceraso, ippocastano, pino nero, maggiociondolo, cedro dell’Himalaya, cedro del Libano, cipresso, bosso, pino d’Aleppo, pungitopo, larice, tiglio, lentaggine, alloro del Portogallo, arbusti come la fillirea, e fiori come le ninfee e le orchidee
Tutto il centro di Assisi è inserito dentro le mura urbiche: mura medievali che hanno attraversato inenarrabili vicissitudini e che portano con sé i segreti di tanta storia. Il perimetro delle mura è di circa cinque chilometri e si divide in due parti: la cerchia muraria antica, realizzata prima del sec. XII, e quella esterna, costruita posteriormente a questa data. Anche il perimetro del Parco, nella parte più in alto, è delimitato dai ruderi delle mura medievali per circa 300 metri.
Il Parco è idealmente suddiviso in tre zone, in base alle necessità dei fruitori e per conciliare diverse esigenze: Zona Ludica, Zona Meditativa e Zona Romantica
La Zona Ludica è posta all’entrata del Parco, con servizi e strutture ricreative (pista da ballo / pattinaggio, anfiteatro). Luogo popolare, adatto alla famiglia.
La Zona Meditativa è quella intermedia al Parco, boscosa e costituita da percorsi e sentieri ad andamento sinuoso, dove ancora si avverte l’atmosfera ombrosa e originaria della vecchia selva.
La Zona Romantica è situata nella parte alta del Parco ed è strutturata in terrazzamenti raccordati tra di loro. Nella parte inferiore si trova un piazzale con i ristori. Salendo si arriva alla collina del belvedere, cosi chiamata, perché permette di godere la vista di un caratteristico angolo della città.
Il giorno della mia visita (9 luglio 2022) le condizioni del Parco erano pessime: la zona ludica in rovina, le scalinate in disfacimento, i viottoli colmi di sedimenti biologici, l’anfiteatro in completo abbandono, i giochi fatiscenti, le erbe che iniziano a prendere possesso delle mura. In pratica dovrebbe essere vietato l’accesso perché pericoloso per i frequentatori. Non è una bella vetrina per Assisi.
L’ingresso si apre con una scalinata, alla cui base sono posti due leoni in terracotta. Troneggiano fieramente e mostrano a chi entra lo stemma della città «cruce et leone», che tengono fra le loro possenti zampe, volendo significare la grandezza della citta di Assisi. Frammenti di colonne romane abbelliscono il tutto. La maggior parte dei manufatti è realizzata con materiale roccioso in pietraspugna.
Nel Parco sono presenti molte varietà di alberi: leccio, roverella, corbezzolo, orniello, lauroceraso, ippocastano, pino nero, maggiociondolo, cedro dell’Himalaya, cedro del Libano, cipresso, bosso, pino d’Aleppo, pungitopo, larice, tiglio, lentaggine, alloro del Portogallo, arbusti come la fillirea, e fiori come le ninfee e le orchidee
Tutto il centro di Assisi è inserito dentro le mura urbiche: mura medievali che hanno attraversato inenarrabili vicissitudini e che portano con sé i segreti di tanta storia. Il perimetro delle mura è di circa cinque chilometri e si divide in due parti: la cerchia muraria antica, realizzata prima del sec. XII, e quella esterna, costruita posteriormente a questa data. Anche il perimetro del Parco, nella parte più in alto, è delimitato dai ruderi delle mura medievali per circa 300 metri.
Il Parco è idealmente suddiviso in tre zone, in base alle necessità dei fruitori e per conciliare diverse esigenze: Zona Ludica, Zona Meditativa e Zona Romantica
La Zona Ludica è posta all’entrata del Parco, con servizi e strutture ricreative (pista da ballo / pattinaggio, anfiteatro). Luogo popolare, adatto alla famiglia.
La Zona Meditativa è quella intermedia al Parco, boscosa e costituita da percorsi e sentieri ad andamento sinuoso, dove ancora si avverte l’atmosfera ombrosa e originaria della vecchia selva.
La Zona Romantica è situata nella parte alta del Parco ed è strutturata in terrazzamenti raccordati tra di loro. Nella parte inferiore si trova un piazzale con i ristori. Salendo si arriva alla collina del belvedere, cosi chiamata, perché permette di godere la vista di un caratteristico angolo della città.
Il giorno della mia visita (9 luglio 2022) le condizioni del Parco erano pessime: la zona ludica in rovina, le scalinate in disfacimento, i viottoli colmi di sedimenti biologici, l’anfiteatro in completo abbandono, i giochi fatiscenti, le erbe che iniziano a prendere possesso delle mura. In pratica dovrebbe essere vietato l’accesso perché pericoloso per i frequentatori. Non è una bella vetrina per Assisi.
Il Monumento è dedicato ai Caduti di Assisi nella Prima e Seconda Guerra Mondiale; più precisamente, ricorda i 400 soldati caduti nella Grande Guerra, mentre non menziona il numero dei Caduti della Seconda Guerra Mondiale.
La struttura è in marmo bianco e comprende un corpo centrale a torre, in cima al quale è posto un braciere di ottone, e due parti laterali con motivi alati. Al centro del corpo centrale, sopra l’iscrizione, è posta una statua della Vittoria Alata. Ai piedi del Monumento, in posizione centrale e davanti allo stemma del Comune di Assisi, è sistemato un braciere votivo, donato dai Cappellani d’Italia, dal quale spicca la dedica circolare «AI FRATELLI CADUTI PER LA PATRIA I CAPPELLANI MILIT. D’ITALIA»
Il Monumento fu concepito dallo scultore Giovanni Giovannetti e collocato nell’allora Piazzale Trento, che gli assisani chiamano comunemente «Pincio»; fu inaugurato nel 1923 e in quell’anno il Comune di Assisi lo dedicò «AI SUOI QUATTROCENTO MORTI NELLA GUERRA DI REDENZIONE – MCMXV MCMXVIII».
Per la costruzione del Monumento furono utilizzati travertini di epoca romana trovati durante alcuni scavi. In un’interessante lettera del 1° febbraio 1922 lo scultore Giovannetti propose al Comune sei disegni che costituivano altrettante versioni del Monumento. Furono subito determinati i tempi di esecuzione dei lavori, il compenso dell’artista (45.000 lire rateizzato) e le modalità di pagamento.
L’idea iniziale di collocare il Monumento in Piazza Santa Chiara fu scartata a favore del piazzale di Porta Nuova, anche questa poi bocciata in favore di uno spazio che per l’occasione fu denominato Piazzale Trieste, oggi soprannominato dagli Assisani il «Pincio».
Il 3 novembre 1991 è stata aggiunta, con inspiegabile e grandissimo ritardo, la dedica ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale:
«IL COMUNE DI ASSISI 1940 1945 IN RICORDO DEL SACRIFICIO DI QUANTI DEL NOSTRO TERRITORIO CADDERO NEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE».
Nel centro storico di Assisi, alla presenza delle massime autorità civili e religiose e degli alunni di alcune scuole del comprensorio, ogni anno in occasione del 4 Novembre, giornata dell’Unità Nazionale, e del 25 aprile, Giorno della Liberazione, si rende onore ai Caduti delle due Guerre Mondiali. Il corteo da qui parte verso il Pincio per raggiungere il Monumento ai Caduti, dove viene deposta una corona d’alloro con la resa degli onori ai Caduti da parte delle autorità militari, civili e religiose presenti. Tale onorificenza rappresenta la gratitudine ai Caduti per il loro sacrificio.
L’area è ben curata, così come il monumento, che, nonostante il secolo d’età, rimane integro e maestoso.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
La struttura è in marmo bianco e comprende un corpo centrale a torre, in cima al quale è posto un braciere di ottone, e due parti laterali con motivi alati. Al centro del corpo centrale, sopra l’iscrizione, è posta una statua della Vittoria Alata. Ai piedi del Monumento, in posizione centrale e davanti allo stemma del Comune di Assisi, è sistemato un braciere votivo, donato dai Cappellani d’Italia, dal quale spicca la dedica circolare «AI FRATELLI CADUTI PER LA PATRIA I CAPPELLANI MILIT. D’ITALIA»
Il Monumento fu concepito dallo scultore Giovanni Giovannetti e collocato nell’allora Piazzale Trento, che gli assisani chiamano comunemente «Pincio»; fu inaugurato nel 1923 e in quell’anno il Comune di Assisi lo dedicò «AI SUOI QUATTROCENTO MORTI NELLA GUERRA DI REDENZIONE – MCMXV MCMXVIII».
Per la costruzione del Monumento furono utilizzati travertini di epoca romana trovati durante alcuni scavi. In un’interessante lettera del 1° febbraio 1922 lo scultore Giovannetti propose al Comune sei disegni che costituivano altrettante versioni del Monumento. Furono subito determinati i tempi di esecuzione dei lavori, il compenso dell’artista (45.000 lire rateizzato) e le modalità di pagamento.
L’idea iniziale di collocare il Monumento in Piazza Santa Chiara fu scartata a favore del piazzale di Porta Nuova, anche questa poi bocciata in favore di uno spazio che per l’occasione fu denominato Piazzale Trieste, oggi soprannominato dagli Assisani il «Pincio».
Il 3 novembre 1991 è stata aggiunta, con inspiegabile e grandissimo ritardo, la dedica ai Caduti della Seconda Guerra Mondiale:
«IL COMUNE DI ASSISI 1940 1945 IN RICORDO DEL SACRIFICIO DI QUANTI DEL NOSTRO TERRITORIO CADDERO NEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE».
Nel centro storico di Assisi, alla presenza delle massime autorità civili e religiose e degli alunni di alcune scuole del comprensorio, ogni anno in occasione del 4 Novembre, giornata dell’Unità Nazionale, e del 25 aprile, Giorno della Liberazione, si rende onore ai Caduti delle due Guerre Mondiali. Il corteo da qui parte verso il Pincio per raggiungere il Monumento ai Caduti, dove viene deposta una corona d’alloro con la resa degli onori ai Caduti da parte delle autorità militari, civili e religiose presenti. Tale onorificenza rappresenta la gratitudine ai Caduti per il loro sacrificio.
L’area è ben curata, così come il monumento, che, nonostante il secolo d’età, rimane integro e maestoso.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Il Monumento è dedicato ai Caduti militari di Santa Maria degli Angeli nella Prima e Seconda Guerra Mondiale ed è situato sul piazzale antistante la scuola elementare Giovanni XXIII. Il Memoriale è composto da una parte in marmo, sulla quale sono iscritti i nomi dei Caduti, e una parte in cemento, separata, sormontata da una scultura in bronzo.
Il Monumento è stato eretto per volere della cittadinanza angelana che lo ha dedicato a «voi giovani angelani affidiamo la memoria e l’esempio dei Caduti in tutte le guerre».
Su un basamento di cemento quadrangolare è poggiata una lapide in marmo bianco, leggermente in pendenza verso chi guarda, divisa in due sezioni, sulla quale sono iscritti i nomi dei Caduti su due colonne. A destra si erge un blocco in cemento, sul quale campeggia la dedica, scritta in lettere cubitali; e sopra di questo si erge un basamento sul quale è poggiata una scultura che rappresenta la guerra con le sue macerie la pace con le colombe che volano in circolo.
(dedica)
A VOI GIOVANI ANGELANI AFFIDIAMO LA MEMORIA E L'ESEMPIO DEI CADUTI IN TUTTE LE GUERRE
(prima sezione a sinistra, dall’alto al basso)
ANTONINI MARIANO, ANTONINI VINCENZO, ARDITI GIOVANNI, BACCHI ERNESTO, BACCHI OTTORINO, BAGIGALUPPI UMBERTO, BALDUCCI FRANCESCO, BECCHETTI ANTONIO, BROZZETTI GUIDO, BRUFANI AMEDEO, BUSTI PIETRO, CAMPELLI GRADO, CASTELLANI ERNESTO, CAVANNA FRANCESCO, CECCHINI GIULIO, CIOCCOLONI GIULIO, CRUCIANI GIUSEPPE, FAMIANI IGINO, FANELLI VANILDO, FURBINI FERNANDO, GALLI LUIGI, LILLOCCI GIUSEPPE, LUTAZI PONZIANO, MANCINI GIUSEPPE, MANTINI LUIGI, MARCHETTI CAMILLO, BACCHI FERDINANDO
(seconda sezione a destra, dall’alto al basso)
MAZZOLI GIOVANNI, MIGLIOSI GIUSEPPE, MORETTONI ERZILIIO, MOSCATELLI GIUSEPPE, MURALI REMO, PANSOLINI DANTE, PANSOLINI GIOVANNI, PASSINI CARLO, POLTICCHIA OTTAVIO, RASPA BALILLA, ROMOLI FEDERICO, ROSCINI VINCENZO, ROSIGNOLI FRANCESCO, ROSSI PIETRO, SIENA ERNESTO, SONNO PONZIANO, TISBA ANTONIO, TORDONI ARMANDO, TOSTI DOMENICO, VACCAI TUTILIO, ZAVARELLA FRANCESCO, ZIBETTI TERZILIO, ZUCCHETTI LUIGI, FALCINELLI CESARE, CIANCALEONI GINO, LIBANI EUGENIO.
Il Memoriale è inserito in un giardino chiuso con due cippi e catena che lo incornicia; il corpo del Monumento è preceduto da un breve viale in mattoni che ne facilita l’avvicinamento.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV Novembre l'Amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con autorità e rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento, che comunque inizia a mostrare i segni del tempo.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Il Monumento è stato eretto per volere della cittadinanza angelana che lo ha dedicato a «voi giovani angelani affidiamo la memoria e l’esempio dei Caduti in tutte le guerre».
Su un basamento di cemento quadrangolare è poggiata una lapide in marmo bianco, leggermente in pendenza verso chi guarda, divisa in due sezioni, sulla quale sono iscritti i nomi dei Caduti su due colonne. A destra si erge un blocco in cemento, sul quale campeggia la dedica, scritta in lettere cubitali; e sopra di questo si erge un basamento sul quale è poggiata una scultura che rappresenta la guerra con le sue macerie la pace con le colombe che volano in circolo.
(dedica)
A VOI GIOVANI ANGELANI AFFIDIAMO LA MEMORIA E L'ESEMPIO DEI CADUTI IN TUTTE LE GUERRE
(prima sezione a sinistra, dall’alto al basso)
ANTONINI MARIANO, ANTONINI VINCENZO, ARDITI GIOVANNI, BACCHI ERNESTO, BACCHI OTTORINO, BAGIGALUPPI UMBERTO, BALDUCCI FRANCESCO, BECCHETTI ANTONIO, BROZZETTI GUIDO, BRUFANI AMEDEO, BUSTI PIETRO, CAMPELLI GRADO, CASTELLANI ERNESTO, CAVANNA FRANCESCO, CECCHINI GIULIO, CIOCCOLONI GIULIO, CRUCIANI GIUSEPPE, FAMIANI IGINO, FANELLI VANILDO, FURBINI FERNANDO, GALLI LUIGI, LILLOCCI GIUSEPPE, LUTAZI PONZIANO, MANCINI GIUSEPPE, MANTINI LUIGI, MARCHETTI CAMILLO, BACCHI FERDINANDO
(seconda sezione a destra, dall’alto al basso)
MAZZOLI GIOVANNI, MIGLIOSI GIUSEPPE, MORETTONI ERZILIIO, MOSCATELLI GIUSEPPE, MURALI REMO, PANSOLINI DANTE, PANSOLINI GIOVANNI, PASSINI CARLO, POLTICCHIA OTTAVIO, RASPA BALILLA, ROMOLI FEDERICO, ROSCINI VINCENZO, ROSIGNOLI FRANCESCO, ROSSI PIETRO, SIENA ERNESTO, SONNO PONZIANO, TISBA ANTONIO, TORDONI ARMANDO, TOSTI DOMENICO, VACCAI TUTILIO, ZAVARELLA FRANCESCO, ZIBETTI TERZILIO, ZUCCHETTI LUIGI, FALCINELLI CESARE, CIANCALEONI GINO, LIBANI EUGENIO.
Il Memoriale è inserito in un giardino chiuso con due cippi e catena che lo incornicia; il corpo del Monumento è preceduto da un breve viale in mattoni che ne facilita l’avvicinamento.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV Novembre l'Amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con autorità e rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento, che comunque inizia a mostrare i segni del tempo.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Il Monumento è dedicato ai Caduti militari e civili di Petrignano nelle due Guerre Mondiali, ed è composto da una base in marmo, con le iscrizioni dei Caduti militari e civili delle due guerre, e da una parte sovrastante con sculture in bronzo.
Il Monumento è stato inaugurato il 1° gennaio 1986, per volere della cittadinanza di Petrignano, con la dedica «i petrignanesi a memoria dei caduti di tutte le guerre auspicando perenne pace».
Su un parallelepipedo di marmo sono collocate tre lastre in marmo con i nomi dei Caduti, sopra le quali è sistemata l’anzidetta dedica in lettere cubitali. Il parallelepipedo è sovrastato da due sculture in bronzo: la prima, poggiata su un cippo in marmo, è composta da un’ancora, un’aquila e un elmo, metafore dei tre corpi militari di Marina, Aviazione e Fanteria; la seconda, poggiata sul parallelepipedo, è composta da due mani che formano un nido per una colomba, metafora per la Pace da curare e mantenere.
Le lastre collocate sul parallelepipedo riportano le seguenti iscrizioni:
I PETRIGNANESI A MEMORIA DEI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE AUSPICANDO PERENNE PACE
CADUTI NELLA GUERRA
1915 • 18
ALUNNI RICCARDO, BINARELLI FEDELE, CAPEZZALI SILVIO, CHIAPPAVENTO MARIANO, CHIORRI EGISTO, GIAPPICUCCI GUIDO, GORIETTI ALFONSO, MASCIOLINI GABRIELE, MENCARELLI ALESSANDRO, MONELLETTA GIUSEPPE, PASCUCCI LUIGI, PICCARDI DANTE, RAGNI ROMEO, ROSATELLI ERNESTO, ROSSI FRANCESCO, SANTIONI GIUSEPPE, TINI FRANCESCO, VETTURINI GIUSEPPE.
CADUTI NELLA GUERRA
1940 • 45
BAZZUCCHI GIOVANNI, CAPEZZALI GINO, CASTELLINI COLOMBO, GAMBELUNGHE GINO, PINCHI GIULIO, ROSATELLI DOMENICO, TONTOLI AGABITO, VETTURINI FRANCESCO, VINTI DANTE.
1986 (NdR, data di inaugurazione del monumento)
CADUTI CIVILI
1940 • 45
AISA G. BATTISTA, BIANCHI ALFREDO, BIANCHI RINA, BOLLETTA ADA, CAPEZZALI UMBERTO, CICOGNA POMPEO, GAMBELUNGHE LUCIANO, MANTOVANI FERNANDA, MIGLIOSI ADELE, NASINI PAOLO, PAGLIALUNGA GIULIO, PISPOLA SABINA.
Sul lato a destra del monumento è collocato un palo dove sventola sempre la bandiera italiana.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV novembre l'amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con le autorità e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento, che comunque presenta i segni procurati dalle intemperie.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Il Monumento è stato inaugurato il 1° gennaio 1986, per volere della cittadinanza di Petrignano, con la dedica «i petrignanesi a memoria dei caduti di tutte le guerre auspicando perenne pace».
Su un parallelepipedo di marmo sono collocate tre lastre in marmo con i nomi dei Caduti, sopra le quali è sistemata l’anzidetta dedica in lettere cubitali. Il parallelepipedo è sovrastato da due sculture in bronzo: la prima, poggiata su un cippo in marmo, è composta da un’ancora, un’aquila e un elmo, metafore dei tre corpi militari di Marina, Aviazione e Fanteria; la seconda, poggiata sul parallelepipedo, è composta da due mani che formano un nido per una colomba, metafora per la Pace da curare e mantenere.
Le lastre collocate sul parallelepipedo riportano le seguenti iscrizioni:
I PETRIGNANESI A MEMORIA DEI CADUTI DI TUTTE LE GUERRE AUSPICANDO PERENNE PACE
CADUTI NELLA GUERRA
1915 • 18
ALUNNI RICCARDO, BINARELLI FEDELE, CAPEZZALI SILVIO, CHIAPPAVENTO MARIANO, CHIORRI EGISTO, GIAPPICUCCI GUIDO, GORIETTI ALFONSO, MASCIOLINI GABRIELE, MENCARELLI ALESSANDRO, MONELLETTA GIUSEPPE, PASCUCCI LUIGI, PICCARDI DANTE, RAGNI ROMEO, ROSATELLI ERNESTO, ROSSI FRANCESCO, SANTIONI GIUSEPPE, TINI FRANCESCO, VETTURINI GIUSEPPE.
CADUTI NELLA GUERRA
1940 • 45
BAZZUCCHI GIOVANNI, CAPEZZALI GINO, CASTELLINI COLOMBO, GAMBELUNGHE GINO, PINCHI GIULIO, ROSATELLI DOMENICO, TONTOLI AGABITO, VETTURINI FRANCESCO, VINTI DANTE.
1986 (NdR, data di inaugurazione del monumento)
CADUTI CIVILI
1940 • 45
AISA G. BATTISTA, BIANCHI ALFREDO, BIANCHI RINA, BOLLETTA ADA, CAPEZZALI UMBERTO, CICOGNA POMPEO, GAMBELUNGHE LUCIANO, MANTOVANI FERNANDA, MIGLIOSI ADELE, NASINI PAOLO, PAGLIALUNGA GIULIO, PISPOLA SABINA.
Sul lato a destra del monumento è collocato un palo dove sventola sempre la bandiera italiana.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV novembre l'amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con le autorità e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento, che comunque presenta i segni procurati dalle intemperie.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Cippo marmoreo dedicato ai Caduti di Rivotorto nella prima e seconda guerra mondiale. Posto nel giardino al lato del Santuario del Sacro Tugurio, il monumento è formato da una colonna spezzata in marmo, recante i nomi dei Caduti, poggiata su un basamento di marmo. L’accesso è facilitato da un viottolo lastricato in pietra del Subasio.
Non sono presenti iscrizioni, solo i nomi dei Caduti con due date, 1915 e 1940
1915 Antonelli Ferdinando, Arditi Enrico, Baldelli Giosuè, Barbanera Alessandro, Baroni Daniele, Bastianini Giovanni, Bastianini Sante, Battistelli Nazzareno, Betti Ferdinando, Bovi Giuseppe, Bucefari Nazzareno, Cicio Giuseppe, Draoli Massimo, Draoli Pasquale, Falcinelli Giuseppe, Falcinelli Vincenzo, Filippucci Lorenzo, Gambini Vittorio, Giovagnoli Augusto, Micheli Giovanni, Migliosi Mosè, Mucciarelli Giuseppe, Paggi Quinto, Pampanoni Francesco, Passeri Raimondo, Peppoloni Giuseppe, Ragno Agostino, Ricciolini Alessandro, Roscini Vitali Alessandro, Roscini Vitali Luigi, Tamburo Cavallucci Massimo, Tardioli Antonio, Trubbianelli Francesco, Tordoni Francesco.
1940 Caldini Orlando, Falcinelli Francesco, Ferroni Gino, Ferracci Impero, Luttazi Ponziano, Migliosi Francesco, Sensi Armistizio, Sportoloni Alessandro, Mazzoli Luigi, Fugnoli Domenico
In ottone, sotto ai nomi è posta una spada. Ai lati decorano delle piccole rose.
Il monumento è contornato da una catena in ferro agganciata a quattro cippi in travertino, a formare un quadrilatero.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV Novembre l'Amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con le autorità e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.
Non sono presenti iscrizioni, solo i nomi dei Caduti con due date, 1915 e 1940
1915 Antonelli Ferdinando, Arditi Enrico, Baldelli Giosuè, Barbanera Alessandro, Baroni Daniele, Bastianini Giovanni, Bastianini Sante, Battistelli Nazzareno, Betti Ferdinando, Bovi Giuseppe, Bucefari Nazzareno, Cicio Giuseppe, Draoli Massimo, Draoli Pasquale, Falcinelli Giuseppe, Falcinelli Vincenzo, Filippucci Lorenzo, Gambini Vittorio, Giovagnoli Augusto, Micheli Giovanni, Migliosi Mosè, Mucciarelli Giuseppe, Paggi Quinto, Pampanoni Francesco, Passeri Raimondo, Peppoloni Giuseppe, Ragno Agostino, Ricciolini Alessandro, Roscini Vitali Alessandro, Roscini Vitali Luigi, Tamburo Cavallucci Massimo, Tardioli Antonio, Trubbianelli Francesco, Tordoni Francesco.
1940 Caldini Orlando, Falcinelli Francesco, Ferroni Gino, Ferracci Impero, Luttazi Ponziano, Migliosi Francesco, Sensi Armistizio, Sportoloni Alessandro, Mazzoli Luigi, Fugnoli Domenico
In ottone, sotto ai nomi è posta una spada. Ai lati decorano delle piccole rose.
Il monumento è contornato da una catena in ferro agganciata a quattro cippi in travertino, a formare un quadrilatero.
In occasione delle celebrazioni del 25 aprile e del IV Novembre l'Amministrazione comunale pone sempre una corona di alloro. Sul posto si tengono puntualmente cerimonie con le autorità e i rappresentanti delle Associazioni Combattentistiche. L’area è ben curata, così come il monumento.
Nascentes morimur, finisque ab origine pendet.