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Via dei Delfini, 00186 Roma RM, Italy

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Reviews — 7

Ru Wi
at 2024 Apr 16
Ru Wi
at 2024 Apr 16
Denkmal am Geburtsort von Giggi Zanazzo, der "Vater" des römischen Liedes.Er lebte von 1860 bis 1911.
Michele Soldovieri
at 2024 Feb 07
Michele Soldovieri
at 2024 Feb 07
Me coce più, a le vorte, 'na parola detta cor un tantino de veleno, che si me danno 'na stoccata 'n gola.
Queste sono le parole che usaa Gigi Zanazzo quando si dilettarsi a poetare con il romanesco.
In via dei delfini, dove abitava su una loggetta, gli è stata dedicata una testimonianza in forma di lapide, realizzata qualche anno dopo la sua scomparsa dall'eclettico scultore Amleto Cataldi.
Roberto Cecchini
at 2021 Aug 27
Roberto Cecchini
at 2021 Aug 27
Una bella targa un po' rovinata dal tempo e dalla scarsa memoria. Troppo in alto rispetto al selciato per essere scorta e per essere letta, l'attenzione viene recuperata in parte per la presenza ai suoi piedi del pannello dedicato all'Adiacente chiesa perennemente chiusa di Santa Caterina ai Funari. Restituisce ai passanti più che il ricordo la conoscenza primigenia di un importante esponente della cultura romanesca che qui era nato e vissuto. Se poteste leggere quanto scritto trovereste queste parole: "AL POETA GIGGI ZANAZZO CHE DELL’ANIMA POPOLARE ROMANA SEPPE ESPRIMERE IL RISO E LA TENEREZZA
CON ACCENTI D’ARTE NON PERITURI I CONCITTADINI MEMORI
XXXI GENNAIO MCMXXIX – A VII"
“NACQUE IN QUESTA CASA LI
XXXI DI GENNAIO MDCCCLX”
“DA LA LOGGETTA DE CASA MIA
M’AFFACCIO E GUARDO IN GIU’
VEDO LA STRADA,
VEDO LA PIAZZETTA ."
La targa, composta di una parte lapidaria e da una scultorea in bronzo, è divisa in tre parti e venne fatta porre qui in via dei Delfini nel 1929. Andrebbe valorizzata e comunque è da scoprire. Utile consiglio? Lasciate un like alla recensione e guardate le altre fatte.
Alessio Fauni
at 2020 Mar 29
Alessio Fauni
at 2020 Mar 29
Personaggio di spicco della letteratura di fine 'Ottocento Luigi Antonio Gioacchino Zanazzo è diventato famoso come poeta, commediografo ed considerato uno dei padri fondatori della poesia in "Romanesco". La targa Monumentale a suo ricordo è veramente stupenda, sia come concezione artistica nel suo complesso che come realizzazione.
Stefano Manzo
at 2020 Jan 31
Stefano Manzo
at 2020 Jan 31
Il monumento dedicato al grande poeta Giggi Zanazzo, si trova nel centro storico di Roma, Rione XI (Sant'Angelo), In via dei Delfini, adiacente alla chiesa di Santa Caterina dei Funari.
L’opera eseguita da Amleto Cataldi inaugurata nel 1929, venne posta in questo angolo molto suggestivo dove il tempo sembra essersi fermato, sulla parete del palazzetto dove era nato il poeta nel 1860, poi morto nel 1911 (purtroppo l’edificio è in pessime condizioni).

Il monumento è costituito da una spessa lastra di pietra, di un colore difficile da definire per l’usura del tempo posizionata sopra una mensola sostenuta da due modiglioni.

La lastra si può definire tripartita, mediante l’utilizzo di due putti color bronzo ai lati, al centro più aggettante e in una sorta di clipeo è posizionato il busto bronzeo del poeta.

Al di sotto è posta la seguente iscrizione:

AL POETA GIGGI ZANAZZO
CHE DELL’ANIMA POPOLARE ROMANA
SEPPE ESPRIMERE IL RISO E LA TENEREZZA
CON ACCENTI D’ARTE NON PERITURI
I CONCITTADINI MEMORI
XXXI GENNAIO MCMXXIX – A VII
A sinistra:
NACQUE IN QUESTA CASA
LI XXXI DI GENNAIO
MDCCCLX

A destra:

DA LA LOGGETTA
DE CASA MIA M’AFFACCIO
E GUARDO IN GIU’
VEDO LA STRADA
VEDO LA PIAZZETTA
ZANAZZO

In basso:

AMLETO CATALDI

Nota sulla vita dell'artista:

Giggi Zanazzo è stato un grande poeta dialettale, scrittore e anche studioso delle tradizioni culturali della città di Roma, morto purtroppo a soli 51 anni.
Maurizio Faraone
at 2019 Dec 31
Maurizio Faraone
at 2019 Dec 31
All’inizio di Via dei Delfini, a fianco della Chiesa di Santa Caterina dei Funari, è visibile il monumento, opera dello scultore Amleto Cataldi, dedicato nel 1929 a Giggi Zanazzo (1860-1911), poeta romanesco, giornalista e studioso “ante litteram” di folklore romano.

Lo Zanazzo contribuì infatti alla conoscenza del popolo di Roma e delle sue tradizioni, prima che buona parte di queste andassero perdute, allorché la città divenne capitale d’Italia e, dopo secoli di stagnante chiusura del governo pontificio, vide l’arrivo di nuovi flussi immigratori, subendo profonde modernizzazioni urbanistiche nonché rapide trasformazioni economiche e sociali. Famosissima resta la sua opera “Usi, costumi e pregiudizi del popolo di Roma”, una sorta di enciclopedia in tre volumi redatta in romanesco, che costituisce ancor oggi una insostituibile guida allo studio della cultura popolare cittadina.

L’autore dell’opera, lo scultore Amleto Cataldi (1882-1930), fu molto attivo nel primo Ventennio del Novecento soprattutto a Roma, dove, grazie alla sua versatilità nell'abbracciare sia lo stile liberty che il neoclassicismo monumentale tipico dell'epoca fascista, ottenne diverse committenze pubbliche per la realizzazione di sculture a carattere monumentale (suo, ad esempio, è il “Monumento ai Finanzieri” in Viale XXI Aprile).

Sulla lapide, affissa sulla parete sottostante la loggetta della oggi fatiscente casa natale del poeta, il busto bronzeo dello Zanazzo spicca in posizione centrale tra due putti posti ai suoi due lati.

La dedica principale ricorda l’evento dell’inaugurazione di quest’opera (31 gennaio 1929) avvenuta nel 69° anniversario della nascita del poeta.

A destra, alcuni suoi memorabili versi: “Da la loggetta / di casa mia m’affaccio / e guardo in giù / vedo la strada / vedo la piazzetta“.
Guido Marino
at 2018 May 26
Guido Marino
at 2018 May 26
Ricordo del poeta vernacolare romano.

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