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La visita alla Basilica e alle Catacombe di Generosa si rivela un'esperienza indimenticabile, che permette di immergersi nella storia cristiana primitiva di Roma e di scoprire uno dei suoi siti meno conosciuti ma ricchi di fascino e significato. Situato sulle sponde del fiume Tevere, nel quartiere di Portuense, questo complesso archeologico offre un'esplorazione unica delle prime testimonianze della fede cristiana e del culto dei martiri.
Contesto Storico e Religioso
Le Catacombe di Generosa sono legate alla memoria dei martiri Simplicio, Faustino e Viatrice, la cui storia è avvolta nella devozione e nel mistero delle persecuzioni cristiane del III e IV secolo. La Basilica, costruita sopra le catacombe nel corso del tempo, serve da memoriale per questi martiri e come luogo di culto per la comunità cristiana. Durante la visita, è stato evidenziato come il sito sia un importante testimone delle prime fasi del cristianesimo a Roma e della transizione dalla persecuzione alla pace della Chiesa.
L'Esperienza della Visita
Entrare nelle Catacombe di Generosa significa intraprendere un viaggio nel passato, attraverso stretti corridoi scavati nella roccia che conducono a piccole camere funerarie, dove i cristiani seppellivano i loro morti con rispetto e speranza nella resurrezione. La guida ha saputo illustrare vividamente la vita di questi primi cristiani, il loro culto e il significato profondo delle loro pratiche sepolcrali.
La visita alla basilica, con i suoi resti archeologici e i reperti artistici, aggiunge un ulteriore livello di comprensione e apprezzamento. Gli affreschi, sebbene erosi dal tempo, narrano storie di fede e martirio, collegando visivamente i visitatori con le tradizioni e le convinzioni di coloro che li hanno preceduti.
Impressioni Generali e Riflessioni
Ciò che colpisce maggiormente della visita alla Basilica e alle Catacombe di Generosa è la sensazione di continuità storica e spirituale che si percepisce. Nonostante le distanze temporali, il messaggio di fede, speranza e resilienza trasmesso da questo sito risuona ancora oggi con una potenza sorprendente. La guida ha enfatizzato come, attraverso la memoria dei martiri e la bellezza delle loro storie, possiamo trovare ispirazione e conforto.
Considerazioni Finali
La visita alla Basilica e alle Catacombe di Generosa offre un'esperienza ricca di storia, arte e spiritualità. È un invito a riflettere sulle radici del cristianesimo e sulla forza della fede che ha sostenuto i primi cristiani attraverso le persecuzioni. In un mondo frenetico e spesso superficiale, la scoperta di questo luogo sacro offre un momento di pausa e di profonda connessione con il passato, invitando i visitatori a meditare sul significato della fede e del sacrificio. Un sito, quindi, di grande valore culturale e spirituale che merita di essere conosciuto e apprezzato.
Contesto Storico e Religioso
Le Catacombe di Generosa sono legate alla memoria dei martiri Simplicio, Faustino e Viatrice, la cui storia è avvolta nella devozione e nel mistero delle persecuzioni cristiane del III e IV secolo. La Basilica, costruita sopra le catacombe nel corso del tempo, serve da memoriale per questi martiri e come luogo di culto per la comunità cristiana. Durante la visita, è stato evidenziato come il sito sia un importante testimone delle prime fasi del cristianesimo a Roma e della transizione dalla persecuzione alla pace della Chiesa.
L'Esperienza della Visita
Entrare nelle Catacombe di Generosa significa intraprendere un viaggio nel passato, attraverso stretti corridoi scavati nella roccia che conducono a piccole camere funerarie, dove i cristiani seppellivano i loro morti con rispetto e speranza nella resurrezione. La guida ha saputo illustrare vividamente la vita di questi primi cristiani, il loro culto e il significato profondo delle loro pratiche sepolcrali.
La visita alla basilica, con i suoi resti archeologici e i reperti artistici, aggiunge un ulteriore livello di comprensione e apprezzamento. Gli affreschi, sebbene erosi dal tempo, narrano storie di fede e martirio, collegando visivamente i visitatori con le tradizioni e le convinzioni di coloro che li hanno preceduti.
Impressioni Generali e Riflessioni
Ciò che colpisce maggiormente della visita alla Basilica e alle Catacombe di Generosa è la sensazione di continuità storica e spirituale che si percepisce. Nonostante le distanze temporali, il messaggio di fede, speranza e resilienza trasmesso da questo sito risuona ancora oggi con una potenza sorprendente. La guida ha enfatizzato come, attraverso la memoria dei martiri e la bellezza delle loro storie, possiamo trovare ispirazione e conforto.
Considerazioni Finali
La visita alla Basilica e alle Catacombe di Generosa offre un'esperienza ricca di storia, arte e spiritualità. È un invito a riflettere sulle radici del cristianesimo e sulla forza della fede che ha sostenuto i primi cristiani attraverso le persecuzioni. In un mondo frenetico e spesso superficiale, la scoperta di questo luogo sacro offre un momento di pausa e di profonda connessione con il passato, invitando i visitatori a meditare sul significato della fede e del sacrificio. Un sito, quindi, di grande valore culturale e spirituale che merita di essere conosciuto e apprezzato.
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Piccole catacombe cristiane in una zona di campagna, siamo al 6 miglio della via Campana, antica strada di collegamento tra Roma ed Ostia per trasportare il sale.
Le catacombe sono piccoline ma molto interessanti e la visita gestita dall'associazione "catacombe generosa" seppur un po' lunghetta nelle spiegazioni, è una vera e propria lezione di storia molto interessante
Le catacombe sono piccoline ma molto interessanti e la visita gestita dall'associazione "catacombe generosa" seppur un po' lunghetta nelle spiegazioni, è una vera e propria lezione di storia molto interessante
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Ok
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Un po' mi ha ricordato le catacombe di Commodilla ma ce ne vuole ancora... In un cucuzzolo poco distante dall'ospedale israelitico (dovete girare a destra e fare circa 600 metri) sulla via omonima si arriva a un piccolo parco curato - difficile trovare parcheggio, armatevi di pazienza - ma non accessibile (una volta al mese) di proprietà della sovrintendenza capitolina ma gestito dai bravi volontari del comitato di Generosa. Il luogo, sulla cui sommità culmina una croce, si distingue per essere semplice e spoglio e ancora molto da indagare. Si tratta di catacombe semipogee (si scendono pochi gradini) su un unico livello, non paeticalmente preziose, che custodiscono molti loculi ancora chiusi, alcune epigrafi marmoree e molte ossa. Di particolare pregio un arcosolio con i resti di affreschi soprattutto sui lati e un affresco coi resti (restaurati ma molto deteriorati) che raffigurano i tre fratelli martiri che qui furono sepolti (Generosa è detta la marrona che donó il terreno per le sepolture). In superficie pochi resti di quella che fu la basilica fatta edificare sul cimitero prima che le reliquie venissero trasferite e il luogo abbandonato. Con la dovuta valorizzazione da parte del comune sarebbe di interesse maggiore e speriamo che i fondi ricevuti servano a rendere fruibili queste risorse culturali del quartiere (gemellato con Fulda, città sorta intorno a reliquie dei santi qui un tempo sepolti). Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni che ho fatto su Roma e le sue meraviglie e se sono stato utile cliccate su utile e se volete seguitemi
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La basilica sorge lungo la via Portuense e fu edificata per volere del papa Damaso - nel IV secolo d.C.- all’interno delle catacombe di Generosa dove erano sepolti i martiri Simplicio, Faustina e Beatrice.
Il luogo di culto semi ipogeo, riportato alla luce in seguito a indagini archeologiche condotte durante la seconda metà dell’800, si presenta come un edificio di grandi dimensioni suddiviso in tre navate di diversa ampiezza. Fu concepito a pianta irregolare per favorire l’ingresso nelle catacombe che avveniva attraverso la porta Introitus ad Martyres, a destra dell’abside.
Diverse tombe rinvenute al suo interno testimoniano come la basilica sia stata usata anche come luogo di sepoltura. In seguito al suo abbandono, avvenuto alla fine del VI secolo, le spoglie dei martiri furono traslate nella basilica di Santa Bibiana.
Il luogo di culto semi ipogeo, riportato alla luce in seguito a indagini archeologiche condotte durante la seconda metà dell’800, si presenta come un edificio di grandi dimensioni suddiviso in tre navate di diversa ampiezza. Fu concepito a pianta irregolare per favorire l’ingresso nelle catacombe che avveniva attraverso la porta Introitus ad Martyres, a destra dell’abside.
Diverse tombe rinvenute al suo interno testimoniano come la basilica sia stata usata anche come luogo di sepoltura. In seguito al suo abbandono, avvenuto alla fine del VI secolo, le spoglie dei martiri furono traslate nella basilica di Santa Bibiana.
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Abbiamo visitato le Catacombe con la visita guidata, organizzata dal Comitato Catacombe di Generosa. Vorremmo ringraziare il presidente del Comitato, sig. Nicola de Guglielmo, e i volontari per il loro impegno di divulgare la storia e il patrimonio storico dell'XI Municipio di Roma.
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La catacomba è posta all'interno di una collina, e si sviluppa su un solo livello. L'antico ingresso della catacomba, come per altre catacombe romane, era chiuso da una basilica. L'attuale ingresso alla catacomba è di recente costruzione, ed è costituito da una piccola struttura in mattoni chiusa da una porta di ferro.
La catacomba nacque, secondo la tradizione, per la sepoltura dei martiri Simplicio e Faustino, uccisi nel 303 durante l'impero di Diocleziano. Il cimitero ipogeo fu utilizzato per lo più per la sepoltura dei contadini della zona circostante, e dunque rivela uno stile sobrio e povero. Verso il 382 papa Damaso fece costruire la basilica semipogea e la catacomba smise di essere un cimitero e divenne un luogo di culto dei martiri ivi sepolti. Nel 682 papa Leone II fece traslare le reliquie dei martiri di Generosa nella chiesa di Santa Bibiana all'Esquilino: la catacomba fu così progressivamente abbandonata e la sua ubicazione cadde nell'oblio.
La scoperta, nell'Ottocento, di iscrizioni marmoree suscitò l'interesse dell'archeologo Giovanni de Rossi, che nel 1868 scoprì i resti della basilica e poco dopo la catacomba di Generosa. Lavori di restauro della catacomba. Ulteriori campagne di scavo furono eseguite dalla Ecole Française di Roma tra il 1980 ed il 1986, che hanno permesso di stabilire l'esatta dimensione della basilica del sopraterra, che era a tre navate suddivise da pilastri. Sono quattro i martiri ricordati nella catacomba di Generosa, oggi comunemente chiamati i santi martiri portuensi: Simplicio, Faustino, Viatrice (o Beatrice) e Rufiniano.
La catacomba nacque, secondo la tradizione, per la sepoltura dei martiri Simplicio e Faustino, uccisi nel 303 durante l'impero di Diocleziano. Il cimitero ipogeo fu utilizzato per lo più per la sepoltura dei contadini della zona circostante, e dunque rivela uno stile sobrio e povero. Verso il 382 papa Damaso fece costruire la basilica semipogea e la catacomba smise di essere un cimitero e divenne un luogo di culto dei martiri ivi sepolti. Nel 682 papa Leone II fece traslare le reliquie dei martiri di Generosa nella chiesa di Santa Bibiana all'Esquilino: la catacomba fu così progressivamente abbandonata e la sua ubicazione cadde nell'oblio.
La scoperta, nell'Ottocento, di iscrizioni marmoree suscitò l'interesse dell'archeologo Giovanni de Rossi, che nel 1868 scoprì i resti della basilica e poco dopo la catacomba di Generosa. Lavori di restauro della catacomba. Ulteriori campagne di scavo furono eseguite dalla Ecole Française di Roma tra il 1980 ed il 1986, che hanno permesso di stabilire l'esatta dimensione della basilica del sopraterra, che era a tre navate suddivise da pilastri. Sono quattro i martiri ricordati nella catacomba di Generosa, oggi comunemente chiamati i santi martiri portuensi: Simplicio, Faustino, Viatrice (o Beatrice) e Rufiniano.
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This set of catacombs is historically associated with the martyrs SS Simplicius, Faustinus and Beatrice -the "Portuensian Martyrs". A 4th century church dedicated to them stood here, and scanty ruins of it survive.
Mass is celebrated on the altar in the basilica ruins on 29 July, which is the feast-day of the martyrs. It is also occasionally celebrated for pilgrim groups.
When suburban development began of the area in the Fifties, a group of parishioners of what is now "Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi" took an interest. This group became the present "Comitato di Catacombe Generosa". They were able to protest against any development threatening the site, and in 1965 were able to conduct their first guided tour of the catacombs. These continue to the present day, about once a month.
The entrance to the catacombs is towards the end of the Via delle Catacombe di Generosa, which is a dead-end street. If you are visiting privately, drive down this until you see a car park on your left. You should be able to find a space here. Just before the car park is a free-standing two-storey house with its frontage very near the street, and next to this is a derelict little building. In between the two is a narrow footpath without a sign, which leads to the grassed area containing the catacomb site.
The car park concerned is for the local residents, so it is requested that not more than one vehicle come here at any one time -and no coaches.
Mass is celebrated on the altar in the basilica ruins on 29 July, which is the feast-day of the martyrs. It is also occasionally celebrated for pilgrim groups.
When suburban development began of the area in the Fifties, a group of parishioners of what is now "Santa Maria del Rosario ai Martiri Portuensi" took an interest. This group became the present "Comitato di Catacombe Generosa". They were able to protest against any development threatening the site, and in 1965 were able to conduct their first guided tour of the catacombs. These continue to the present day, about once a month.
The entrance to the catacombs is towards the end of the Via delle Catacombe di Generosa, which is a dead-end street. If you are visiting privately, drive down this until you see a car park on your left. You should be able to find a space here. Just before the car park is a free-standing two-storey house with its frontage very near the street, and next to this is a derelict little building. In between the two is a narrow footpath without a sign, which leads to the grassed area containing the catacomb site.
The car park concerned is for the local residents, so it is requested that not more than one vehicle come here at any one time -and no coaches.