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Ne troviamo traccia in una bolla di Urbano II alla fine dell ’XI secolo, mentre il titolo di S. Nicolao Praefecti viene riportato nel 1192 nel catalogo di Cencio Savelli. Nel 1567 Pio V la concesse ai Padri Domenicani di S. Sabina. La facciata fu ricostruita nel 1674 e la chiesa riedificata nel 1729. La facciata presenta un solo ordine. Al centro apre un portaletto con ai lati tre finestre. L’interno, a navata unica, presenta una copertura a botte affrescata da Giacomo Triga nel XVIII secolo. Sull’altare maggiore si può ammirare la "Mater Misericordiae", l’immagine miracolosa che, secondo la leggenda, avrebbe mosso gli occhi nel 1796.
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La facciata della chiesa è inglobata tra due ali del convento, e presenta un medaglione in stucco raffigurante san Pio V (beatificato nel 1672 e canonizzato nel 1712).
L'interno si presenta a navata unica, con volta a botte e due altari per lato. Esso conserva un affresco settecentesco di Giacomo Triga raffigurante la Gloria di San Nicola di Bari. Per finanziare la ricostruzione della chiesa, i Domenicani dovettero vendere una preziosa tela di Guido Reni raffigurante una Madonna col Bambino. All'altare maggiore è conservata l'immagine della Madonna chiamata Mater misericordiae, che, secondo la tradizione, assieme ad altre 24 icone mariane della città, mosse gli occhi tra il 1796 e il 1797, e venne collocata in chiesa nel 1854: in origine era posta in un vicino botteghino del lotto, ma dopo il presunto miracolo era tale la ressa dei giocatori dei numeri, che fu deciso il suo trasferimento nella chiesa.
L'interno si presenta a navata unica, con volta a botte e due altari per lato. Esso conserva un affresco settecentesco di Giacomo Triga raffigurante la Gloria di San Nicola di Bari. Per finanziare la ricostruzione della chiesa, i Domenicani dovettero vendere una preziosa tela di Guido Reni raffigurante una Madonna col Bambino. All'altare maggiore è conservata l'immagine della Madonna chiamata Mater misericordiae, che, secondo la tradizione, assieme ad altre 24 icone mariane della città, mosse gli occhi tra il 1796 e il 1797, e venne collocata in chiesa nel 1854: in origine era posta in un vicino botteghino del lotto, ma dopo il presunto miracolo era tale la ressa dei giocatori dei numeri, che fu deciso il suo trasferimento nella chiesa.
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Sono inciampata in questa chiesa oggi pomeriggio durante una passeggiata in centro. È molto piccola e raccolta, una chiesa dove si va per pregare e riflettere. È a navata unica, i pavimenti sono in marmo, il soffitto interamente dipinto; alle pareti si possono ammirare varie tele e una statua lignea della Madonna del Rosario. L'illuminazione è affidata sia a lampade antiche sia a faretti moderni che illuminano le opere d'arte. Ai lati dell'altare sono collocate le statue del Sacro Cuore di Gesù e dell'Immacolata. Una piacevole scoperta.
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Chiesa molto piccola. Situata in mezzo ai palazzi. Una vera bomboniera
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La Chiesa di San Nicola dei Prefetti si trova nel centro storico di Roma, Rione IV (Campo Marzio) in Via dei Prefetti, 36, in Roma.
L’edificio originario risale all’XII secolo, già il secolo successivo venne eseguito un importante restauro.
Nel XVIII secolo la l’edificio venne completamente riscostruito poi nel XIX secolo passa alla Confraternita del Ss. Crocifisso Agonizzante, che si occupava di dare l’assistenza spirituale alle persone morenti.
Attualmente la chiesa è gestita della Congregazione dei missionari Oblati di Maria Immacolata.
Una festa particolare viene celebrata il 9 Luglio per la festa della Mater Misericordiae.
La Facciata (1674) risulta inglobata nei due palazzi laterali, ha uno stile semplice, si presenta su un solo ordine e tripartito mediante lesene binate, su alte basi e con capitelli compositi, con al centro un monumentale portale ligneo a cassettoni incorniciato e con un frontone curvilineo, ai due lati sono posizionate delle finestrelle.
A coronamento dell’edificio un aggettante frontone composito triangolare il primo più grande è spezzato e nel timpano è posto un medaglione circolare in gesso che rappresenta il Papa San Pio V.
Entrando si accede in un lungo vestibolo, sala d'ingresso prima dell’entrata nell’edificio di culto vero e proprio.
L’interno si presenta con la pianta rettangolare con un’unica navata e due altari per lato, contenuti in nicchie poco profonde, delimitate con balaustre marmoree molto sporgenti.
Al presbiterio si accede salendo un gradino ed è delimitato da una balaustra marmorea, l’abside è quadrangolare, arricchita con lesene con righe e capitelli dorati, al centro è presente l’Altare Maggiore di marmo policromo e alle spalle nella mostra spicca su sfondo dorato la un crocifisso ligneo del XVII secolo.
Alla base si trova un piccolo dipinto il quale raffigura l’immagine della Madonna conosciuta come Mater Misericordiae, che è fra quelle miracolose che nel 1796-1797 mossero gli occhi (fu posta nella chiesa nel 1854).
Il soffitto è coperto con volta a botte, riccamente decorato con al centro un grande dipinto murale che raffigura “La Gloria di San Nicola” (prima metà del XVIII secolo) del pittore romano Giacomo Triga (1674 - 1746).
A metà del lato sinistro, si trova un monumento marmoreo dedicato a Sturbinetti-Cassetti (1868), contenente la porta della Sacrestia.
Nel secondo altare di sinistra dedicato alla Madonna del Rosario si trova una statua della Madonna a grandezza naturale che tiene in braccio il Bambino Gesù, entrambi incoronati e con il viso e le mani con i colori naturali, vestiti con splendidi abiti, quello indossato dalla Madonne, con lamine d’argento e pietre dure, è appartenuto alla principessa Guendalina Borghese (1817 – 1840).
L’edificio originario risale all’XII secolo, già il secolo successivo venne eseguito un importante restauro.
Nel XVIII secolo la l’edificio venne completamente riscostruito poi nel XIX secolo passa alla Confraternita del Ss. Crocifisso Agonizzante, che si occupava di dare l’assistenza spirituale alle persone morenti.
Attualmente la chiesa è gestita della Congregazione dei missionari Oblati di Maria Immacolata.
Una festa particolare viene celebrata il 9 Luglio per la festa della Mater Misericordiae.
La Facciata (1674) risulta inglobata nei due palazzi laterali, ha uno stile semplice, si presenta su un solo ordine e tripartito mediante lesene binate, su alte basi e con capitelli compositi, con al centro un monumentale portale ligneo a cassettoni incorniciato e con un frontone curvilineo, ai due lati sono posizionate delle finestrelle.
A coronamento dell’edificio un aggettante frontone composito triangolare il primo più grande è spezzato e nel timpano è posto un medaglione circolare in gesso che rappresenta il Papa San Pio V.
Entrando si accede in un lungo vestibolo, sala d'ingresso prima dell’entrata nell’edificio di culto vero e proprio.
L’interno si presenta con la pianta rettangolare con un’unica navata e due altari per lato, contenuti in nicchie poco profonde, delimitate con balaustre marmoree molto sporgenti.
Al presbiterio si accede salendo un gradino ed è delimitato da una balaustra marmorea, l’abside è quadrangolare, arricchita con lesene con righe e capitelli dorati, al centro è presente l’Altare Maggiore di marmo policromo e alle spalle nella mostra spicca su sfondo dorato la un crocifisso ligneo del XVII secolo.
Alla base si trova un piccolo dipinto il quale raffigura l’immagine della Madonna conosciuta come Mater Misericordiae, che è fra quelle miracolose che nel 1796-1797 mossero gli occhi (fu posta nella chiesa nel 1854).
Il soffitto è coperto con volta a botte, riccamente decorato con al centro un grande dipinto murale che raffigura “La Gloria di San Nicola” (prima metà del XVIII secolo) del pittore romano Giacomo Triga (1674 - 1746).
A metà del lato sinistro, si trova un monumento marmoreo dedicato a Sturbinetti-Cassetti (1868), contenente la porta della Sacrestia.
Nel secondo altare di sinistra dedicato alla Madonna del Rosario si trova una statua della Madonna a grandezza naturale che tiene in braccio il Bambino Gesù, entrambi incoronati e con il viso e le mani con i colori naturali, vestiti con splendidi abiti, quello indossato dalla Madonne, con lamine d’argento e pietre dure, è appartenuto alla principessa Guendalina Borghese (1817 – 1840).
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French speaking church of the Frères de Saint Jean, a lovely confraternity
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Эта церковь была построена в этом районе одной из первых, возможно, в 7 веке или ранее. Церковь иногда называют Сан- Николино за ее небольшой размер. Последняя перестройка церкви датируется 1848 годом. В алтаре находится Чудотворное изображение Богородицы 17 века. В этой церкви хранилась запись, что Караваджо принимал здесь причастие в апреле1605 г. Микеланджело Меризи, более известный как Караваджо, снимал недалеко от церкви флигель во дворе дома на vicolo del Divino Amore, 19, в 1603-1605 гг. Караваджо поселился там, чтобы свободно встречаться со своей возлюбленной Маддаленой Антоньетти (Леной). Маддалена послужила моделью для картины Мадонна паломников. Ее облик также угадывается в других работах Караваджо. Например, в картине Мадонна Палафреньели (Мадонна со змеей).